“Siccità” di Paolo Virzì (2022)
Un film alle prese con grossi problemi e una sarabanda di personaggi alla deriva, tutti riuscitissimi
Da troppo tempo non piove a Roma e, come le piante, uomini e donne si sono inariditi. Antonio, in prigione per aver ucciso la sua compagna, non anela più la libertà; Loris, tassista in rovina che un tempo guidava le auto blu, parla coi suoi fantasmi; Alfredo, attore in panne, è ossessionato dai social; Mila, sua moglie, risolleva l'economia familiare lavorando in un supermercato; Sara, dottoressa a tempo pieno, individua una nuova malattia epidemica; Luca, avvocato e marito di Sara, è in crisi con la moglie e si consola avviando una relazione virtuale con Mila; Giulia, infermiera incinta, aspetta da sempre il ritorno del padre e intanto si accontenta di un marito coatto che ruba Rolex; Raffaella, consorte tradita, cerca da sempre il consenso del padre, un ricco albergatore che ruba l’acqua pubblica; il professor Del Vecchio, stimato idrologo, diventa suo malgrado una star televisiva, preda delle voglie di Valentina, borghese annoiata... I loro destini si incrociano nella capitale che aspetta la pioggia.
Perché vederlo
Perché è una satira feroce e grottesca di Roma e dell’Italia. Perché, in un colpo solo, inquadra con efficacia una bella mazzetta di grossi problemi, dalla siccità alla disuguaglianza sociale, dall’inconsistenza della famiglia borghese agli effetti tossici dei media nuovi e vecchi. Perché c’è un vortice di personaggi uno più sbandato dell’altro, e perché gli attori li interpretano tutti con grande (talvolta enorme) bravura. Perché la regia e la fotografia - calda come il clima di Roma - regalano alcune scene memorabili, come la migrante in sella all’asino che avanza mesta sul letto di un Tevere completamente prosciugato. Perché il lieto fine é solo la parodia di un lieto fine. Perché di film così coraggiosi in Italia c’è bisogno, e Virzì ha saputo alzare di molto il tiro rispetto alla sua stessa, validissima cinematografia, regalando all’Italia il suo “Don’t look up”, forse persino migliore dell’originale statunitense.
Dove vederlo
Noleggiatelo sulle piattaforme streaming. Oppure acquistatelo su supporto fisico o prendetelo in prestito dalla vostra biblioteca, come abbiamo fatto noi.
Me lo sono perso ma voglio vederlo, mi sa che sarà sempre più attuale, purtroppo...
Visto e piaciuto!