C'è chi soffre ancora e bisogna saperlo (2)
Una storia che sa di temi molto odiati, palloni cuciti a mano e oggetti fatti davvero bene
Seconda e ultima puntata
Il mio momento preferito a scuola è quando si mangia dentro la mensa. Nella fabbrica dove cucivo i palloni la mensa non c’era e non c’era nemmeno il pranzo tranne in pochi casi di eccezionalità, e comunque era sempre riso. Nella mensa della scuola invece ogni giorno ci sono dei cibi di tante forme e colori diversi, tutti buonissimi, e se li finisci puoi chiederne altri e te ne danno ancora, mentre quando chiedevo al padrone se potevo avere l’onore di avere in dono altro riso lui mi dava solo un calcio nel culo, se posso dire così. Una cosa che proprio non riesco a comprendere con tutto me stesso è come fanno certi miei amici, certi nemici, certi neutri e certe femmine a lasciare nel piatto una parte evidente del cibo che gli danno, che tra l’altro le maestre ci hanno spiegato che gli avanzi di cibo finiscono buttati come se fossero un rifiuto ed è uno spreco mortale e impareggiabile, e gli sprechi non si fanno, si sa, come pure c’è chi soffre ancora e non bisogna mai dimenticarselo. Io allora avevo iniziato a prendere i loro piatti e a mangiare i loro avanzi ma le maestre mi hanno detto che è una cosa che non si può fare perché è vietata dalla legge e io non ho mica compreso con tutto me stesso il perché, l’ho chiesto a Sonia e lei ha avuto una crisi di rabbia, ma mica con le maestre, con me in persona, e mi ha detto che se faccio così sembra che lei non mi dona da mangiare abbastanza, e allora io il giorno dopo gliel’ho detto alle maestre che Sonia di cibo me ne dona tantissimo senza che nemmeno devo lavorare per lei, e loro si sono messe a ridere, ma io ero serio e non ho mica compreso con tutto me stesso perché ridevano. A volte sono davvero molto strane le maestre, ma sono femmine adulte che si preoccupano di me e gli voglio bene lo stesso.
La scuola mi piace anche perché ci sono i miei amici. Il Magico, che come vi ho narrato prima è il mio migliore amico, e poi Gino, Pavel, Tommy e Gul che ha la mia stessa tonalità della pelle e anche lui è stato preso in dono dai suoi genitori per eccesso di bontà, ma quando era molto più piccolo di me e allora non si ricorda niente della sua vita di prima e non sa che c’è chi soffre ancora e non bisogna mai dimenticarselo, anche se io comunque gliel’ho detto. Con il Magico, Gino, Pavel, Tommy e Gul giochiamo sempre a divertirci e ci troviamo bene sul serio e la vita con loro scorre sicura e armonizzata.
Invece coi miei nemici, che sono Lama, Zanna e Pippo, le cose vanno al contrario, e il gioco che vogliono fare con me non mi piace perché mi ricorda il mio padrone alla fabbrica di palloni quando mi dava i calci nel culo, se posso dire così, e a volte pure i pugni in faccia, ma i pugni in faccia solo in pochi casi di eccezionalità dove aveva crisi di rabbia molto forti e potenti, pover’uomo, ma la vita è dura e nessuno può farci niente, si sa. Lama, Zanna e Pippo dicono che la mia tonalità della pelle è troppo oscura ed è una malattia che li posso contaminare e uccidere, e per questo vogliono giocare al padrone con me. Quando Lama, Zanna e Pippo iniziano a giocare al padrone con me, quasi sempre arriva il Magico e li mette in fuga precipitosamente. Il Magico ha conseguito la bocciatura tre volte ed è grande il doppio di ogni bambino della scuola, per questo lo chiamano il Magico.
Oltre ai miei amici e ai miei nemici che vi ho appena narrato con eccesso di particolari, ci sono i neutri e le femmine, che vi narrerò con eccesso di velocità perché non c’è molto da dire sopra di loro. I neutri sono quei maschi che non giocano con me e a volte è come se non ci sono, qualche volta ci guardiamo ma poi finisce lì. Le femmine a me mi piacerebbero anche, perché come vi ho già narrato nella mia vita di prima non ce n’erano, c’erano solo i maschi, il padrone e gli altri bambini che cucivano i palloni come me anche se nessuno era bravo come me. Però le femmine della mia classe sono quasi tutte malate di noiosità, e invece di passare il tempo a giocare prendono in considerazione con attenzione solo i pettegolamenti e se non hai nessun pettegolamento da fare dicono che il malato di noiosità sei tu e ti mandano via. Una femmina che mi piace però c’è, si chiama Cinzia ed è bellissima, ha una tonalità di pelle così bianca che mi ricorda il pelo di Sparo. A lei gli spettegolamenti non piacciono, me lo ha detto perché è la prima cosa che gli ho chiesto. La seconda è se voleva giocare con me e mi ha detto di sì, solo che poi non sapevamo a cosa giocare perché i giochi di divertimento che faccio con il Magico, Gino, Pavel, Tommy e Gul a Cinzia non gli piacciono. Stiamo però prendendo molto in considerazione questa cosa e prima o poi un gioco che piace a tutti e due lo troviamo, e dopo forse le chiederò di sposarmi. Ho chiesto a Paolo un consiglio, ma lui ha avuto una crisi di rabbia con me e mi ha detto di non sposarmi prima dei quarant’anni anche se lui ne ha trentasei e trascorre la vita con Sonia da molti secoli, non si ricorda nemmeno quanti. Sonia invece è stata contenta quando le ho detto che nella squadra dei miei amici era entrata anche Cinzia e mi ha suggerito di giocare a passeggiare o a leggere dei libri insieme a lei. Questi suggerimenti che mi ha donato mi piacciono ma non so se sono capace di inseguirli, però li sto prendendo in considerazione con tutta la mia attenzione possibile perché non voglio che Cinzia prima o poi mi dice pure lei che sono malato di noiosità.
Dopo la scuola, torno a casa da Sonia e Paolo e anche da Sparo. La giornata prosegue sicura e armonizzata, tranne quando Sparo mi salta addosso per giocare ma è la sua natura e non può farci niente, e tranne quando Sonia e Paolo hanno le crisi di rabbia con me, ma succede solo in pochi casi di eccezionalità e per il resto mi vogliono bene e anche io, perché tanti anni fa, tipo tre o quattro, mi hanno preso in dono per eccesso di bontà.
La sera ci raduniamo attorno al tavolo e Sonia e Paolo mi donano molto cibo, e io mangio tutto perché gli sprechi sono una cosa inascoltabile e questo si sa. Poi di solito vado a giocare con Sparo o in camera mia a leggere dei libri, quelli con le figure e a volte anche quelli scritti solo con le parole, come questo tema, solo che sono scritti con più sicurezza e armoniosità, ma è normale perché l’italiano non è la mia lingua e questo si sa.
Solo in pochi casi di eccezionalità Sonia e Paolo mi fanno guardare dentro la televisione, la sera, perché a loro la televisione non gli piace e dicono che fa diventare scemi sia i bambini che gli adulti. Però stasera un po’ me l’hanno lasciata guardare, perché si vedevano i mondiali di calcio e giocava Ronaldo e io volevo vedere se era capace di fare gol e se si esultava e se mi ringraziava ancora come faceva una volta, anche se io i palloni non li cucisco più da tanto tempo. Solo che Ronaldo ha giocato proprio male, ha sbagliato tanti tiri e non ha fatto nessun gol e poi è uscito dal campo versando molte lacrime di dolore, e io mi sono sentito in colpa perché forse il pallone era cucito male e se lo cucivo io magari segnava, si esultava e mi ringraziava. L’ho detto a Paolo e lui ha avuto una crisi di rabbia con me, perché ha detto che Ronaldo è un coglione, se posso dire così, arrogante ed egoista, che di soldi ne ha fatti già tanti e che è ora che si ritira, e che tutto il calcio è uno schifo perché si appoggia sulla fruttificazione di schiavi come ero io, e poi ha spento la televisione e si è messo a leggere un libro senza figure, solo con tante parole scritte piccole, mica come quelle dei libri che leggo io. Allora gli ho donato la buona notte e l’ho donata anche a Sonia, e poi l’ho donata a Sparo e lui mi è saltato addosso per giocare ma è la sua natura e non può farci niente.
Dopo sono venuto qui in camera mia a dormire. Nella mia vita di prima appena mi appoggiavo sul letto mi colpiva il sonno, ma qui da Sonia e Paolo a volte il sonno non arriva e allora prendo in considerazione con attenzione molte cose che mi sono capitate durante il giorno, perché bisogna sempre essere curiosi in tutto e voler comprendere le cose del mondo tutto attorno. Non avevo sonno nemmeno stasera e allora mi sono ricordato di questo tema molto odiato che ce lo ha chiesto la maestra e mi sono costretto a scriverlo anche se la mia scrittura non è sicura e armonizzata, ma è normale perché l’italiano non è la mia lingua e questo si sa. Spero che gli piacerà alla maestra questo tema molto odiato, che però ho preso in considerazione con tutta la mia attenzione possibile e dove ho provato a narrare come vanno le mie giornate, ma ho narrato un po’ anche la mia vita di prima, che non devo dimenticarmela mai perché c’è chi soffre ancora e bisogna saperlo. E io lo so.
"A volte sono davvero molto strane le maestre, ma sono femmine adulte che si preoccupano di me e gli voglio bene lo stesso". La frase più divertente su noi maestre che abbia mai sentito! :-)
"Lama, Zanna e Pippo dicono che la mia tonalità della pelle è troppo oscura ed è una malattia che li posso contaminare e uccidere, e per questo vogliono giocare al padrone con me": il razzismo visto da un bambino, gli occhi della verità.