"Tra due mondi" di Emmanuel Carrère (2021)
Un film che, in un colpo solo, fa cadere il velo sulle schiave moderne e sulle differenze di classe, mostrando la loro esistenza anche in Occidente, anche in Europa
Caen, Normandia. Marianne si è appena trasferita nella cittadina costiera da cui partono i traghetti per l'Inghilterra. Il marito l'ha lasciata per una donna più giovane e lei cerca lavoro come domestica. All'ufficio di collocamento, nei training center e poi sui luoghi di lavoro incontra altre domestiche, in particolare la giovane Marilou e la madre single Christelle, con cui lega facilmente. Le tre donne accetteranno un lavoro a bordo di un traghetto: un incarico ingrato, sporco e faticoso.
Perché vederlo
Perché è un film sul lavoro sfruttato che mostra quest’ultimo per quello che è, senza retorica, senza pietismi, senza filtri. Perché alza il velo sulle invisibili che oggi svolgono un lavoro, quello di donne delle pulizie, che “non si può delocalizzare”, come dice candidamente la responsabile del centro per l’impiego alla protagonista: e se non possono entrare in gioco gli schiavi del Sud del mondo, beh, poco male: a fare le schiave saranno le cittadine europeissime e occidentalissime impoverite dalle tante crisi del nuovo millennio. Perché, ed è il merito più grosso, il colpo di scena che avviene a circa metà film lo trasforma da storia sul lavoro sfruttato a storia sulle differenze di classe. Perché in tal modo il velo si alza anche su queste ultime, sempre negate, taciute, per mala fede e falsa coscienza (e infatti è la vergogna il sentimento che pervade la parte finale del film). Differenze che invece ci sono, onnipresenti: sono i due mondi, anche se vogliono farci credere che ce n’è solo uno.
Dove vederlo
Noleggiatelo sulle piattaforme streaming. Oppure acquistatelo su supporto fisico o prendetelo in prestito dalla vostra biblioteca, come abbiamo fatto noi.
merita molto, sono d'accordo
https://markx7.blogspot.com/2022/05/tra-due-mondi-ouistreham-emmanuel.html
Ok, messo in lista