Sette libri per l'estate
Alba De Céspedes, Michel Houellebecq, Chuck Palahniuk, Joseph Pontus, Franco Forte & Vincenzo Vizzini, Arwin J. Seaman, Lodovica San Guedoro
Con questi consigli di lettura vacanzieri, “Il dispaccio di Tersite” si prende la consueta pausa estiva e vi dà appuntamento al 14 settembre!
"La bambolona" di Alba De Céspedes (1969)
Perché è un romanzo che mescola la molle inquietudine tipica del decandentismo borghese novecentesco con la sferzante ironia della Roma degli anni Sessanta. Un ritratto reale di un'Italia menzognera che paradossalmente si fa guardare con nostalgia.
“Le particelle elementari” di Michel Houellebecq (1998)
Perché è un attacco frontale al materialismo e all’individualismo, una riflessione sulla condizione umana dopo la morte di Dio, una storia narrata con un distacco simile a quello di un biologo che descrive inappuntabile i tratti di una specie diversa, aliena: noi.
“Il Libro di Talbott” di Chuck Palahniuk (2018)
Perché, anticipando di tre anni l’assalto a Capitol Hill (letteralmente!), ha fatto dell’antipolitica made in USA una parodia feroce e geniale, e mostrato in modo impietoso e (cosa più difficile) divertente il vuoto politico dei nostri tempi, dove l’ignoranza diventa verità e le rivoluzioni portano solo nuovi sfruttatori.
“Alla linea” di Joseph Pontus (2019)
Perché è un’ode alla vita nella fabbrica della morte, un’ode alla libertà con le catene ai polsi, un’ode al lavoro all’apice del suo sfruttamento, un’accusa a chi ammazza, a chi incatena, a chi sfrutta, individui di cui resterà solo la cenere. Di questi versi, invece, il suono potente, gentile, eterno.
"L'uranio di Mussolini" di Franco Forte e Vincenzo Vizzini (2021)
Perché più che un giallo ambientato negli anni Trenta è l'affresco di una Sicilia antica, dove nostalgie borboniche, aguzzini mafiosi e gerarchi del fascio si alternano coi ritmi lenti e appiccicosi di un'estate mediterranea. Piacevole da leggersi sotto l'ombrellone.
"Omicidio fuori stagione" di Arwin J. Seaman (2023)
Perché dietro uno pseudonimo anglofono e una scrittura tipicamente nordica, si cela un misterioso scrittore italiano che costruisce un giallo scandinavo in piena regola, con un investigatore che può anche sbagliare e un movente dei delitti che - incredibile di questi tempi! - è realistico e verosimile.
“Sacro Amor Profano” di Lodovica San Guedoro (2023)
Perché sono racconti, innanzitutto. E poi perché lo stile con cui vengono narrate le emotività indisciplinate dei protagonisti (tra cui spesso la stessa autrice) è lieve e vagamente retrò, fuori dal presente, e il contrasto tra contenuti corrosivi e gentilezza della prosa è tanto notevole quanto raro.
dal libro di Alba De Céspedes hanno tratto un bel film con Ugo Tognazzi protagonista, nel 1968 (il libro è del 1967), regia di Franco Giraldi:
https://www.imdb.com/title/tt0062703/?ref_=nv_sr_srsg_0_tt_8_nm_0_q_la%2520bambolona
Joseph Pontus è straordinario:
https://www.labottegadelbarbieri.org/alla-linea-joseph-ponthus/
Non ne ho letto nessuno, rimedierò!