Sei libri per l'estate
Con questi consigli di lettura estivi e poco ortodossi, "Il dispaccio di Tersite" va in vacanza per tornare il 3 settembre con una nuova serie di racconti tragicomici
Anche noi ogni tanto ci prendiamo una vacanza. Per farci perdonare da voi lettori, che impazzirete senza poter leggere il nostro dispaccio per un lunghissimo mese, vi lasciamo con alcuni consigli di lettura (rigorosamente senza immagini, per combattere l’insopportabile deriva social della critica letteraria, ormai sempre più ridotta alla pubblicazione di foto belle di libri brutti). Si tratta di sei libri forse poco ortodossi per l’ombrellone, ma da quando Tersite Rossi è ortodosso?
Ci rivediamo il 3 settembre, quando torneremo con una serie di racconti ispirati a fatti tragicomici e soprattutto verissimi. Capitati a noi.
“Il Signore delle Mosche” di William Golding (1954)
Un gruppo di bambini e ragazzi, in seguito a un disastro aereo, si ritrova su un’isola deserta senza nessun adulto. Travestito da romanzo d’avventura per ragazzi, è invece uno splendido, cupo, inquietante trattato in forma narrativa sulla natura umana, tanto più spietato quanto più ne evidenzia la tendenza alla prevaricazione autodistruttiva proprio laddove non ci si aspetterebbe mai di trovarla: tra un gruppo di persone teoricamente non ancora corrotte dall’arrivo dell’età adulta e in un posto che pare il paradiso terrestre.
“La macchia umana” di Philip Roth (2000)
Il mondo di un accademico che ha detto la parola sbagliata crolla di colpo sotto i colpi del politicamente corretto. Razzismo, guerra, ipocrisia e perbenismo nella declinante società americana che si prepara a entrare nel Terzo Millennio: declino culturale e declino morale. Roth giudica, con la sua scrittura ipotattica, densa e avvolgente, ma non condanna. Nessuno dei personaggi è bianco o nero, tutti sfumano in quella stessa palude dove il protagonista si è impantanato dopo aver deciso - metafora cromatica - di non essere più nero senza però riuscire mai a diventare bianco. Nessuno è colpevole, e tutti lo sono. Perché vivono, con la propria macchia umana.
“Le vite potenziali” di Francesco Targhetta (2018)
Le giornate di tre amici e colleghi di lavoro in un’azienda informatica si intrecciano in un groviglio di segreti e tradimenti tra la provincia veneta e le città di mezza Europa. Un modo acuto, profondo e poetico di narrare il guado esistenziale: tre vite alle soglie dei quaranta, dalla più sicura e cinica alla meno adatta e più sensibile, passando per quella di mezzo, sospesa tra certezze che crollano e un’umanità che ritorna. Vite potenziali che, nell’era delle infinite possibilità, finiranno pur sempre per diventare una vita soltanto: imperfetta, insoddisfacente, cadùca. Ma reale.
"L'opzione di Dio" di Pietro Caliceti (2020)
Il Papa è morto e bisogna sostituirlo. Due candidati sono i predestinati: un conservatore e un progressista. Chi conquisterà lo scranno di San Pietro? Se il romanzo di Caliceti si fermasse a questo, non varrebbe la lettura. Invece, l'intrigo che si sviluppa al di sotto dei luoghi comuni (progressisti contro conservatori) accompagna il lettore in un universo parallelo, dove "bene" e "male" sono solo etichette utili per nascondere e nutrire la propria inesauribile fame di potere.
"Bomba atomica" di Roberto Mercadini (2020)
La storia della ideazione, della costruzione e dell'uso dell'ordigno nucleare durante la seconda guerra mondiale raccontata con uno stile coinvolgente, tipico di Mercadini, e corredata da una serie di aneddoti, curiosità, incroci biografici che rende con grande efficacia lo spirito dell'epoca e i reali obiettivi del nascente impero americano.
"La fine dell'impero. Ultimo viaggio in Urss" di Enrico Franceschini (2021)
Un libro che raccoglie gli articoli scritti trent'anni fa dall'inviato di "Repubblica" in Unione Sovietica durante le settimane concitate della fine dell'Urss di Gorbacev e l'avvento al potere di Eltsin. Al netto di alcune ingenue simpatie del giornalista per l'occidentalizzazione del gigante russo, il volume è oggi interessante per poter osservare con il giusto equilibrio un fenomeno (la caduta dell'Urss) che ebbe più ombre che luci, in particolare per milioni di lavoratori russi.
Ho appena finito ‘la bomba atomica’, veramente avvincente e interessante 🤩