"Mattatoio n. 5" di Kurt Vonnegut (1969)
Un romanzo contro la guerra, in modo serafico
Quasi non ci sono personaggi, in questa storia, e quasi non ci sono confronti drammatici, perché la maggior parte degli individui che vi figurano sono malridotti, sono solo trastulli indifferenti in mano a forze immense. Uno dei principali effetti della guerra è, in fondo, che la gente è scoraggiata dal farsi personaggio
Verso la fine della seconda guerra mondiale Vonnegut, americano di origine tedesca, accorse con tanti altri emigranti in Europa per liberarla dal flagello del nazismo. Fatto prigioniero durante la battaglia delle Ardenne, ebbe la ventura di assistere al bombardamento di Dresda dall'interno di una grotta scavata nella roccia sotto un mattatoio, adibita e deposito di carni. Da questa dura e incancellabile esperienza nacque "Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini", storia semiseria di Billy Pilgrim, americano medio affetto da un disturbo singolare ("ogni tanto, senza alcuna ragione apparente, si metteva a piangere") e in possesso di un segreto inconfessabile: la conoscenza della vera natura del tempo (dalla quarta di copertina).
Perché leggerlo
Perché è un romanzo che descrive in modo lieve, mai retorico, spesso ironico, quasi sempre serafico, l’immane tragedia della guerra. Perché il suo fatalismo, paradossalmente, infonde speranza e spinge a rifiutare con sdegno l’assurdità della violenza bellica. Perché è vero che “così è la vita”, come si ripete spesso nel testo, si nasce e si muore, e questo non si può cambiare, ma la guerra, come insegnano gli immaginari tralfamadoriani, è cosa che si deve avere il coraggio di rifiutare.
Dove comprarlo
Su Bookdealer, la piattaforma delle librerie indipendenti. O in una qualsiasi piccola libreria delle nostre città.
Vonnegut è sempre grande.
George Roy Hill ne ha tratto un (bel) film, nel 1972.
la coonna sonora è suonata da Glenn Gould.