"L'autunno in cui tornarono i lupi" di Mario Ferraguti (2022)
Un romanzo che fa del lupo un anti-eroe, sulle tracce del "Zanna Bianca" di Jack London
Nelle parole camminava e camminava, una zampa di fronte all’altra, slacciate dal resto del corpo, tutte e quattro dritte e precise, per quel dono che gli è stato fatto di non sentire la fatica come un vento
Appennino, autunno del 2004. Durante una battuta di caccia al cinghiale, un uomo e un lupo si incontrano; è un evento che, in quei luoghi, non si verifica da quasi un secolo. È da questo momento che i destini degli abitanti di Pieve dei Lampi e del suo bosco sovrastante cambiano all'improvviso. Donne e uomini affrontano le loro paure più ataviche, reagiscono a qualcosa di sconosciuto ognuno portando con sé le proprie storie, chi in modo razionale, chi scomposto.
Perché leggerlo
Perché l’autore racconta in modo poetico, lieve, asciutto, mai retorico, il conflitto ancestrale tra lupo e uomo, dando vita a una storia avvincente ed emozionante, forte e delicata al tempo stesso. Perché lo fa prendendo nettamente posizione a favore della coesistenza, ma senza rinunciare a capire, e in qualche modo a dialogare, con chi non la vuole. Perché, soprattutto, l’autore dimostra di saper osservare con gli occhi stessi del lupo, leggero come il suo passo, dal bosco, le risibili, spesso meschine, vicende umane. E perché in tal modo fa del lupo, un lupo per di più zoppo, il vero protagonista, il vero anti-eroe della storia, dimostrando il coraggio necessario per mettersi sulle tracce dell’inarrivabile ”Zanna Bianca” di Jack London.
Dove comprarlo
Su Bookdealer, la piattaforma delle librerie indipendenti. O in una qualsiasi piccola libreria delle nostre città.
Sono curiosa. messo in lista
Bella storia...