"Helgoland" di Carlo Rovelli (2020)
Un libro che riesce nel miracolo di spiegare al profano la più radicale rivoluzione scientifica di ogni tempo. Con l'aiuto dei gatti
La solidità della visione classica del mondo non è che nostra miopia
A Helgoland, spoglia isola nel Mare del Nord, luogo adatto alle idee estreme, nel giugno 1925 il ventitreenne Werner Heisenberg ha avviato quella che, secondo non pochi, è stata la più radicale rivoluzione scientifica di ogni tempo: la fisica quantistica (dalla quarta di copertina).
Perché leggerlo
Perché se non si capisce la fisica quantistica, apparentemente incomprensibile per un profano, non si capisce il mondo. Perché Rovelli la spiega come se dovesse farlo a sua nonna, e così riesce nel miracolo di renderla accessibile. Perché, partendo dalla constatazione che, a piccolissima scala, il mondo è granulare (composto da “quanti”, ovvero le grandezze minime), che gli elettroni negli atomi saltano da un’orbita all’altra (salti quantici) e che un elettrone può trovarsi in più luoghi contemporaneamente (sovrapposizione quantistica), la fisica quantistica (che calcola la probabilità di trovare ciascun quanto in un determinato punto quando lo osserviamo) porta alla conclusione sconvolgente che la realtà non è fatta di cose isolate, indipendenti le une dalle altre, ma solo delle interazioni fra esse. Perché, nella sua ultima parte, quella più suggestiva e interessante, il libro mostra come la fisica quantistica, conquista umana molto recente, fosse già stata anticipata dalle intuizioni della filosofia (orientale, per lo più: “la realtà è vuota”, dice il monaco buddista Nagarjuna: “non esiste l’essenza ultima”) e della letteratura (“siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”, scrive lo Shakespeare della “Tempesta”). Perché, alla fine del libro, ci si rende conto che a non esistere, oltre alle cose, è anche l’Io: non esiste un mondo mentale come non esiste un mondo fisico, e i fenomeni psichici, come quelli fisici, non sono altro che fenomeni naturali generati dalle loro interazioni (ciò che chiamiamo mente è “soltanto” il fenomeno naturale che ci permette di rilevare da tali interazioni le informazioni significative per noi, ovvero quelle che ci permettono di sopravvivere, secondo i meccanismi della selezione naturale). Perché la fisica quantistica, in questo modo, ci invita a rigettare, in quanto scientificamente errate, le certezze assolute e universali, sempre foriere di violenza e prevaricazione, e a convivere con la levità, la transitorietà e il fluire rarefatto del mondo di cui siamo parte. Perché, infine, chi ha un gatto capirà meglio il libro, e chi non ce l’ha vorrà averlo.
Dove comprarlo
Su Bookdealer, la piattaforma delle librerie indipendenti. O in una qualsiasi piccola libreria delle nostre città.