“Burning - L’amore brucia” di Lee Chang-dong (2018)
Un film che mette al centro la lotta di classe e la trasforma in una parabola esistenziale
Jong-su è un aspirante scrittore che vive di espedienti. Quando incontra per caso Hae-mi non la riconosce, ma la ragazza si ricorda di lui e lo persuade a prendersi cura del suo gatto. Jong-su si innamora, ma Hae-mi parte per l'Africa: al suo ritorno è accompagnata dal misterioso e facoltoso Ben.
Perché vederlo
Perché è un film che inizia come un documentario (sulla precarietà del lavoro e il conseguente disagio giovanile), prosegue come un dramma sentimentale (raccontando un improbabile amore a tre), vira nel noir più cupo (la ricerca di un carnefice che, forse, sta per diventare la vittima; o forse no) e finisce come un sogno (la vittoria del proletario sul ricco borghese). Perché, prima ancora del connazionale “Parasite”, con una regia meno pirotecnica ma più suggestiva, mette al centro la lotta di classe e la trasforma in una parabola esistenziale carica di mistero. Perché a bruciare non è l’amore - come nel demenziale sottotitolo della distribuzione italiana - ma la società intera, coreana e d’ogni parte del mondo, avvolta dalle fiamme di una disuguaglianza sempre più marcata. Perché, alla fine, i dubbi restano e non lo sai mica se il ricco borghese è colpevole davvero. Sai solo che lo è comunque.
Dove vederlo
Noleggiatelo sulle piattaforme streaming (tra cui MUBI, la piattaforma del cinema di qualità, dove lo abbiamo visto noi). Oppure acquistatelo su supporto fisico o prendetelo in prestito dalla vostra biblioteca.
L'ho visto, bello davvero
Il cinema orientale è ancora capace di vedere le disuguaglianze sociali, mentre quello occidentale ormai latita...