"Amianto. Una storia operaia" di Alberto Prunetti (2023)
Un libro che denuncia l'avidità dei padroni senza perdere la tenerezza
È più facile far pagare la collettività piuttosto che la confraternita dei padroni
Da Piombino a Novara, da Casale Monferrato a Taranto, da Mantova all'entroterra ligure, non si contano gli stabilimenti industriali in cui l'operaio Renato Prunetti è impiegato. Il lavoro è duro, ma per fortuna nella vita c'è anche altro: le gite in campagna, il calcio, le uscite al bar con amici e colleghi, i figli da crescere. Lo spirito irriverente e la battuta fulminante lo accompagnano ovunque e fanno pensare che quest'uomo saprà godersi la pensione. Ma in fabbrica Renato ha respirato di tutto: zinco, piombo e buona parte della tavola degli elementi di Mendeleev, fino a quando una fibra d'amianto trova la strada verso il torace. È così che il destino dell'operaio Prunetti si compie prima del tempo. A ricostruire la vicenda è suo figlio Alberto.
Perché leggerlo
Perché con linguaggio schietto e stile brioso, persino scanzonato, l’autore racconta il dramma di una vita spremuta dalla fabbrica e avvelenata dall’amianto. Perché racconta, al tempo stesso, la storia di un Paese intero, abbagliato dalle sirene del produttivismo e della crescita infinita, ancora rurale nella mentalità, eppure già lanciato verso il disastro sociale, ambientale e sanitario provocato dal cosiddetto boom economico. Perché con coraggio denuncia i responsabili chiamandoli alla sbarra della Storia: “Le imprese che hanno guadagnato sulle spalle degli operai ammalati o esposti dovrebbero pagare e bonificare. Ma è più facile far pagare la collettività piuttosto che la confraternita dei padroni”. Perché nonostante tutto l’autore riesce a non perdere la tenerezza, e alla fine quel che resta - a lui e al lettore - è soprattutto il ricordo di un working class hero burbero ma umano, e di un rapporto tra padre e figlio solido e complice: “Mi chiedeva sempre se bevevano, se bestemmiavano, per quale squadra facevano il tifo, se erano insomma operai come noi e io gli rispondevo: «Sì, babbo, sì»”.
Dove comprarlo
Su Bookdealer, la piattaforma delle librerie indipendenti. O in una qualsiasi piccola libreria delle nostre città.
L'ho letto, validissimo, i padroni uccidono
Letteratura working class