"Adagio" di Stefano Sollima (2023)
Un noir crepuscolare dove la città eterna non è mai apparsa così mortale
Il sedicenne Manuel vive con un padre anziano dal passato criminale, che lo vedeva celebre col nome di Daytona, ma che ora non sembra starci più con la testa. Il ragazzo viene ricattato da un gruppo di carabinieri corrotti in una storia di festini dalle ramificazioni politiche ben più grandi di lui. Nel tentativo di divincolarsi dal ricatto, Manuel si rivolge a un ex-compare del padre, Polniuman, che promette di fare da intermediario coi carabinieri, che però sono fermamente intenzionati a non lasciare traccia dei loro sporchi traffici.
Perché vederlo
Perché è un noir che più noir non si può, scurito dai continui blackout elettrici, sbiadito da una fotografia virata in quella stessa cenere che piove tossica sulla città, schiarito solo dai bagliori delle fiamme che minacciano costantemente di divorarla, in lontananza. Perché il senso della fine pervade ogni fotogramma dal primo all’ultimo e s’incarna con perfezione malinconica nei tre vecchi criminali, interpretati da tre mammasantissima dell’italica recitazione, che trucchi e costumi non hanno mai reso così vecchi, imbolsiti, decadenti, brutti, sporchi, rovinati. Perché al tempo della trap, del climate change, degli sbirri corrotti, dei festini a base di minorenni e coca, delle marchette per fare soldi spesi male, della politica marcia fino al midollo, ai mala tempora della policrisi socio-politico-economico-ambientale, alla fine è proprio per loro che si finisce costretti a parteggiare, i criminali dei bei vecchi tempi, e non perché siano stati migliori dei criminali di oggi, ma perché sono arrivati al capolinea, stanno per concludere la loro parabola, stanno per levarsi di mezzo, e sarà il loro gesto migliore, compiuto con più stile, per una volta con etica. Perché mai come in questo noir dove alla fine non si salva nessuno, secco, asciutto e teso nel suo incedere piano ma inesorabile, la città eterna, e l’umanità che la abita, sono apparse così mortali, crepuscolari, finali.
Dove vederlo
Noleggiatelo sulle piattaforme streaming. Oppure acquistatelo su supporto fisico o prendetelo in prestito dalla vostra biblioteca, come abbiamo fatto noi.
thanks
Un Savino irriconoscibile e grandioso